Giappone con estensione in Thailandia
Il viaggio di Veronica e Gianluca inizia a Tokyo. Popolosa capitale del Giappone, è una città che mescola elementi tradizionali e ultramoderni, come si può intuire osservando i templi storici che sorgono accanto ai grattacieli con le luci al neon. Lo sfarzoso santuario shintoista Meiji è famoso per l’imponente porta di ingresso e i boschi circostanti, il Palazzo imperiale sorge tra vasti giardini pubblici e i numerosi musei della città espongono collezioni che vanno dall’arte classica del Museo nazionale di Tokyo a teatri kabuki ricostruiti come quello all’Edo-Tokyo Museum. Con l’abbonamento al Japan Rail Pass si sposteranno da una stazione all’altra conoscendo il meglio del Giappone. Seconda tappa Kanazawa, è come tuffarsi per magia nel Giappone del periodo feudale. Le strade su cui si affacciano le case signorili, gli antichi quartieri del piacere, il castello e il magnifico giardino Kenrokuen, ne fanno una delle mete più affascinanti, Kanazawa è anche un vero e proprio scrigno dell’artigianato artistico: ci sono i kimono di seta Kaga-Yuzen, le ceramiche di Kutani e Ohi, le lacche Wajima trattate sia in foglia che in polvere d’oro. Proseguimento in bus per Takayama, situato nel nord della provincia di Gifu, Takayama è un antico borgo feudale noto per le sue vecchie case di legno, allineate e uniformi in altezza, che conferiscono alle strade un aspetto di ordine e bellezza. Altra tappa… Nagoya, si trova nel cuore del Giappone centrale, in una delle più importanti aree economiche e industriali del Paese, il castello è stato abitato dai discendenti fino alla Restaurazione di Meiji del 1868. Proseguimento per la Valle del Kiso, l’antica via dei samurai, antica via Nakasendo che collegava Kyoto a Edo, l’odierna Tokyo. Arrivo a Tsumago, qui, sembra che il tempo si sia fermato, dichiarata zona protetta nel 1968, gli edifici sono stati restaurati, le linee elettriche interrate e parabole ed antenne ben nascoste, così da farla diventare un museo a cielo aperto. Ma è silenzio del mattino presto o all’imbrunire, che Tsumago riesce a trasmettere l’atmosfera e lo spirito dell’ epoca Edo. Pernottamento in una minshuku, piccolo bed and breakfast in stile giapponese a gestione familiare. Gli sposi avranno una buona opportunità per incontrare famiglie locali e sperimentare lo stile di vita tradizionale giapponese, un’esperienza che diventerà parte integrante dell’esperienza di viaggio di Veronica e Gianluca. Continuazione per Kyoto, un tempo capitale del Giappone, Kyoto è una città dell’isola di Honshu, famosa per i numerosi templi classici buddisti, per i giardini, i palazzi imperiali, i santuari shintoisti e le case di legno tradizionali. La città è nota anche per le sue tradizioni, per esempio la cena kaiseki, che consiste in molte portate preparate secondo regole precise, e le geishe, donne intrattenitrici che si trovano principalmente nel quartiere di Gion. Tappa successiva, Miyajima, “l’isola in cui convivono uomini e dei” è un luogo sacro da quando vi fu costruito il santuario di Itsukushima nel 593 d.C. Questo santuario, dedicato alla dea custode dei mari, ha la caratteristica di essere stato costruito in parte nel mare, con edifici su palafitte e un torii a poche decine di metri al largo. L’isola di Miyajima è stata inserita nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. Continuazione per Imeji, conosciuto soprattutto per il suo castello, uno dei più belli del Giappone, che ha l’aspetto e l’eleganza di un airone bianco con le ali spiegate. Considerato il più bel castello del Giappone, è anche uno dei pochi castelli sfuggiti agli incendi, ai terremoti e alle devastazioni della guerra. E dopo tanta cultura, i nostri sposi voleranno alla volta di Koh Samui, situata nel Golfo del Siam, è la terza isola per grandezza ed estensione della Thailandia. Giorni di puro relax accompagneranno i nostri sposi prima di far rientro in Italia.